Fraud Audit Appalti per la Pubblica Amministrazione

Una vera sfida lanciata da AppaltiLeaks alla Pubblica Amministrazione.

Un innovativo strumento a disposizione del top managment, dell’organismo di vigilanza e dei collegi sindacali delle stazioni appaltanti.

Piani anticorruzione, audit interni, protocolli di legalità, codici etici, regolamenti interni e manuali di qualità hanno dimostrato – da ormai lungo tempo – la loro completa inutilità per garantire il rispetto della normativa vigente e sono serviti (nella stragrande maggioranza dei casi) a creare poltrone, affidare lauti incarichi esterni ed a costruire un archivio di dossieraggio interno da usare al momento opportuno nelle quotidiane lotte di potere all’interno della stazione appaltante.

Nel migliore dei casi a costituire un paracadute per la responsabilità di organi di amministrazione e di controllo inadeguati o silenziosamente tolleranti il sistema ereditato.

In tale ambito il termine “frode interna”, pur racchiudendo al suo interno una molteplicità di aspetti, può essere definito come l’abuso del proprio ruolo per un arricchimento personale (e/o del proprio “sponsor” politico o gerarchico) grazie al ruolo ricoperto nell’ambito della procedura di appalto o il porre intenzionalmente in essere qualsiasi atto illegale in contrasto con l’interesse pubblico perseguito dalla azienda appartenenza.

Responsabili del procedimento, direttori dei lavori, direttori operativi, ispettori di cantiere e collaudatori che (schermandosi dietro il solito alibi di avere “troppi lavori in corso”) non assicurano neppure la propria presenza fisica in cantiere, contabilità redatte dalle stesse imprese e poi “discusse” al momento della maturazione degli stati di avanzamento, contenziosi lasciati lì ad autoalimentarsi per tutta la durata dell’appalto nel tentativo di poter far perdere memoria delle pre-innescate carenze progettuali, perizie di variante opportunamente suggerite dall’esecutore per recuperare gli insostenibili ribassi di aggiudicazione e collaudi mai definitivamente conclusi.

Grazie alla proliferazione dei sistemi di controllo ed alla scomparsa di veri controllori – sulle fondamenta di una sempre più opaca discrezionalità della fase di assegnazione dell’appalto – si è progressivamente rafforzata la possibilità che la realizzazione del progetto rappresenti una quotidiana occasione di illecito profitto per i soggetti preposti alla conduzione dell’appalto.

Tutte le fasi relative alla gestione dell’appalto rappresentano, infatti, altrettanti capitoli dove la decisione tecnico-amministrativa può essere utilmente addomesticata e piegata.

AppaltiLeaks si pone al servizio dei vertici aziendali e strategici della stazione appaltante “sani” (anche al fine di verificarne l’effettiva esistenza e la ricorrenza) e garantisce, grazie alla rete di professionisti di cui dispone, uno screening vero dell’intera procedura di appalto.

Ogni aspetto tecnico, amministrativo o legale della commessa viene analizzato secondo procedure collaudate e sistemi infallibili che permetteranno di accertare l’esistenza e la dimensione di sistemi illeciti a bassa tensione esistenti nelle varie fasi di vita del contratto pubblico: “dalla culla alla tomba”, dalla programmazione e progettazione del lavoro, del servizio o della fornitura al fatidico “taglio del nastro”.

E non solo.

Verifiche dei vari livelli di progettazione, perizie di variante, accordi bonari e transazioni saranno portati sul tavolo del consiglio di amministrazione della stazione appaltante per quello che sono, illustrando nei minimi dettagli “il dietro le quinte” di quello appare.

Si potrebbe fingere di non capire il grado di innovazione della proposta di AppaltiLeaks o (peggio) si potrebbe obiettare che esistono già strumenti ed organi preposti a questo ruolo.

Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti e, tranne casi episodici, è evidente che i sistemi di controllo interno, i collegi sindacali e, perfino, gli organismi di vigilanza non sono mai rusciti a disvelare le reali patologie funzionali delle proprie strutture; strutture sapientemente create e rafforzate grazie ad anni di stratificazione organizzativa tutta preordinata a garantire la perpetuazione dell’assenza di un reale presidio dei vari processi tecnico-amministrativi.

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