AppaltiLeaks, fatti non pettegolezzi!

Dalla nascita della Merloni fino ad oggi, il Legislatore non ha fatto altro che peggiorare progressivamente il quadro normativo dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. E dopo ventidue anni, il Decreto Legislativo 18 aprile 2016 ha confermato, in pieno, questa tendenza provocando, nell’immediato, un sostanziale blocco degli appalti mentre, nel medio-lungo termine, si registrerà un’inevitabile incremento del contenzioso e della corruzione.

La normativa vigente, infatti, continua ad occuparsi prevalentemente della fase di gara fingendo di non sapere che i semi dell’inefficienza e della corruzione vengono sapientemente piantati nella fase di programmazione e progettazione del contratto per dare i propri “frutti” nella fase esecutiva. Progettazione ed esecuzione restano per l’ennesima volta sullo sfondo, ancor più penalizzate dall’assurda inesistenza di un Regolamento di esecuzione.

Questa sconfortante situazione è, poi, reso ancor più grave dalla generalizzata incapacità ed incompetenza dei soggetti agenti per conto della stazione appaltante (responsabili del procedimento, progettisti, direttori dei lavori, collaudatori, etc.) che rendono spesso l’esecuzione dei lavori un’esperienza drammatica e “costosa”….

L’unico rimedio è quello di rivolgersi alla magistratura (amministrativa, ordinaria e penale) ma spesso quando questa decisione matura è già troppo tardi ed il tempo inutilmente trascorso, senza adottare i giusti provvedimenti, rappresenta un forte limite difensivo nelle pretese risarcitorie.

AppaltiLeaks nasce in questo contesto, con l’intento di essere una nuova “piazza informatica” dove conoscere e condividere le notizie del mondo degli appalti che il web non diffonde o censura.

Questo NON è un blog per whistleblowers, ossia per i lavoratori – dipendenti pubblici – che vogliono segnalare la commissione di un reato evitando ritorsioni da parte di colleghi o superiori. Chi vuole riferire all’Autorità giudiziaria o all’ANAC attività illecite o fraudolente all’interno del governo, di un’organizzazione pubblica o privata o di un’azienda é libero di farlo e di fidarsi della garanzia di anonimato che la Legge assicura di riservargli.

Chi è solito imbucare lettere anonime, che poi finiscono in un cestino senza che se ne sappia più nulla, é liberissimo di continuare a sprecare francobolli.

Chi desidera scrivere piccoli post di commento in coda ad articoli di testate giornalistiche on-line che dirottano l’informazione solo contro qualche obiettivo predeterminato, evitando di affrontare i veri problemi degli appalti pubblici, prosegua in questa direzione.

Ma sappia che tutte queste soluzioni non permettono di raggiungere, in tempo reale, la massima diffusione delle informazioni.

Chi, invece, vuole sfruttare una vetrina sicura ed illuminata come “gola profonda” è capitato nel posto giusto!

Qualsiasi “stranezza” nella fase di progettazione, affidamento o di esecuzione di un lavoro pubblico può essere qui condivisa in forma anonima e sicura!

Qualsiasi “criticità” nella conduzione dei lavori, nel (troppo spesso finto) controllo operato da parte degli organismi interni, nel governo del personale e negli acquisti di beni e servizi può essere veicolata tramite questo blog affinché si accenda, subito e non dopo anni, un faro di luce sui relativi responsabili.

La creazione di AppaltiLeaks s’inserisce, dunque, nella politica di pubblicizzazione del lato oscuro degli appalti.

Questi solo alcuni esempi degli argomenti su cui AppaltiLeaks sollecita il contributo di chi sa, promettendone diffusione.

Chi ha qualsiasi notizia su accadimenti di questo tipo (e vuole velocizzare il processo di pubblicazione di tali informazioni) trasmetta copia dei documenti che sono alla base dei suoi sospetti; AppaltiLeaks li analizzerà, verificherà ed esporrà in bacheca!

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