Accordo quadro ed offerte anomale. Check-up gratuito per interesse a ricorrere.

AppaltiLeaks si occupa ormai da tempo della “nuova moda” degli appalti all’italiana, quella dell’accordo quadro.

E, grazie alla rete di professionisti ed operatori del settore, monitora costantemente il modus operandi delle principali stazioni appaltanti agevolando la tutela degli interessi delle imprese, ingiustamente, penalizzate nell’ambito di procedure di appalto.

In tale ambito, uno degli aspetti che emerge con impressionante ricorrenza è la ridotta incidenza dei ricorsi amministrativi per l’annullamento di bandi palesemente illegittimi o, peggio, avverso le aggiudicazioni multimilionarie (altrettanto illegittime) di lavori o servizi.

I costi eccessivi del contenzioso amministrativo scoraggiano probabilmente molte imprese dall’impugnare i risultati davanti al Tar anche quando ci sono motivi più che fondati per farlo; ma questa è una ragione comprensibile solo quando il valore della gara è inferiore al milione di euro  ed il costo dell’assistenza tecnica, legale ed amministrativa rischia di erodere in modo significativo i margini di guadagno in caso di “riappropriazione” della commessa.

Nel caso dell’accordo quadro questo discorso non vale.

Ed il motivo è molto semplice.

Grazie all’uso distorto dell’istituto dell’accordo quadro (realizzato attraverso inesistenti progettazioni, documenti di gara ridotti all’osso, violazioni del principio di massima concorrenza, scarsa trasparenza delle operazioni di gara, ostacolo alla partecipazione da parte di micro, piccole e medie imprese e, soprattutto, artificiose aggregazioni degli appalti) il numero dei bandi di gara è turbinosamente diminuito ma di contro, si è assistito, ad un vertiginoso aumento degli importi posti a base di gara.

Le stazioni appaltanti – nonostante gli occhi vigili dell’ANAC – hanno repentinamente mutato il proprio decennale modus operandi.

Fino all’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, i quotidiani ed i siti istituzionali erano affollati di appalti che, pur di eludere un confronto internazionale, si spingevano (senza alcun ritegno) a “progettare” appalti il cui valore lambiva le soglie comunitarie; non di rado abbiamo assistito a gare di € 4.999.999 il cui importo sembrava essere “prezzato” dal direttore di un hard discount piuttosto che da un ingegnere degno di questo nome.

Oggi, la situazione è cambiata.

Gli accordi quadro da decine, se non centinaia, di milioni vanno via come il pane……

I “vantaggi” per le amministrazioni aggiudicatrici sono tanti: riduzione delle spese di pubblicazione, zero progetti da mandare in gara, innalzamento dei requisiti di qualificazione, pochissime imprese partecipanti, importo minimo dei contratti attivabili all’interno dell’accordo quadro e conseguente “soggiogamento” degli aggiudicatari per tutto il periodo di vigenza dell’accordo medesimo.

[blockquote]Ma il “vantaggio” principale e più allettante (…) di tutti è un altro: il procedimento di verifica delle offerte anormalmente basse; che è diventato il momento della gara in cui la discrezionalità tecnica propria della stazione appaltante si trasforma, sempre più soventemente, nel malcelato arbitrio che consente alla stazione appaltante di scegliersi (lontano dai riflettori delle sedute pubbliche) il proprio contraente. Insomma il “dietro le quinte” delle operazioni di gara nel quale la “pelle dell’offerta” potrebbe essere tirata, con altalenante direzione ed intensità e secondo meccanismi opachi e mutevoli, per scorrere la graduatoria fino ad un determinato risultato, solo apparentemente  incontestabile.[/blockquote]

In realtà, come detto, questa è solo l’apparenza e le possibilità per rimettere in discussione l’intero operato della Commissione di gara sono, invece, concrete e percorribili.

I profili d’illegittimità dei bandi e delle aggiudicazioni sono vari e molteplici e possono essere fatti emergere in tutta la loro evidente gravità nelle aule giudiziarie.

AppaltiLeaks si rivolge quindi a chi – a causa di questa miope e rozza “furbata” tutta italiana – si è visto (o sta per essere) estromesso dalla gara per una presunta (ed inesistente) anomalia della propria offerta e ritiene (erroneamente) che non vi sia nulla da fare, che occorra aspettare il prossimo appalto, che la ruota della fortuna prima o poi girerà a proprio favore ….

Tempo sprecato!

Questo sistema, che saturerà il mercato degli appalti per anni, farà collassare una miriade d’imprese che non riuscirà più, una volta fuoriuscite, a rientrare nel mercato.

[blockquote]E se non vi sono le condizioni per aggiudicarsi la commessa, tanto vale far annullare l’intera gara di appalto: le condizioni (quasi sempre) ci sono tutte! Quantomeno si avrà un’altra chance al prossimo turno….[/blockquote]

Non occorre pagare alcunché per scoprirlo, non conviene fare un’autodiagnosi per avventurarsi in una causa temeraria o per rinunciare ad un’occasione vantaggiosa. E’ sufficiente avvantaggiarsi dell’esperienza già maturata per altre imprese per far valere i propri diritti e tirare giù la “clèr” sugli accordi quadro .

AppaltiLeaks ha predisposto il MODULO DI RICHIESTA per chiunque sia interessato ad ottenere un check-up gratuito ed immediato sulla reale situazione in cui ci si trova.

Basta compilarlo, trasmettere la relativa documentazione ed in meno di 48h arriverà la risposta.

Senza alcun impegno economico.

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