Sicurezza stradale. Il MIT censura duramente Simonini (AD di ANAS Spa)

AppaltiLeaks è in grado di pubblicare, in anteprima, la durissima lettera di richiamo indirizzata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ad ANAS Spa, la società pubblica che, per statuto, dovrebbe “gestire e manutenere la rete stradale e autostradale nazionale” e che, invece, la scorsa settimana si è fatta crollare sotto i piedi un viadotto di trecentosettanta metri. 

Un crollo annunciato anche dalle massaie dei paesini vicini ma che non ha impedito ad ANAS di attestare che il viadotto non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica e sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali per il viadotto stesso” (vedi articolo precedente “Ponti ANAS: se li conosci, li eviti”). 

Evidentemente, a Porta Pia, ne hanno abbastanza delle gestione Simonini ed è giunto il momento delle contestazioni formali. 

Il contenuto della lettera è davvero imbarazzante per Via Monzambano e mette con le spalle al muro il suo Amministratore Delegato cui vengono contestate omissioni e inadempimenti mai registrati in passato: “contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, codesta Società, non ha proceduto ad effettuare, seppur in via informale, un confronto con questo Ministero, prima della trasmissione della carta dei servizi per il nuovo anno (in questo caso il 2020). Tale confronto – oltre a trovare giustificazione nella natura stessa del rapporto di concessione nell’ambito del quale è prerogativa del Concedente impartire direttive e svolgere funzioni di vigilanza e verifica sul rispetto delle stesse (vigilanza tecnica) – si rende necessario, in una logica di ciclo virtuoso, anche nell’ottica di esaminare le criticità manifestatesi nell’anno appena concluso per farne oggetto di aree di miglioramento nell’anno successivo

Ed ancora “la Carta dei Servizi 2020, è stata oggetto di trasmissione informale, via e mail, in data 9/4/2020 (solamente a seguito di sollecito effettuato con nota prot. n. 2898 del 18/03/2020), disattendendo quanto previsto all’art. 9 comma 1, del CdP 2016-20 in merito all’aggiornamento della Carta di Servizi, nonché alla nota di questa Direzione n. 2854 dell’11/03/2016“.

Ma è nella seconda parte che la ‘tirata di orecchie’ è ancora più forte ed umiliante. 

Si contesta il fatto che “dall’esame della Carta dei Servizi 2020 non emergono sostanziali innovazioni rispetto a quella dell’anno precedente“, che si sia “dato particolare risalto all’attività di vigilanza e monitoraggio sulle opere d’arte (ponti viadotti e gallerie), quale presunto raggiungimento di standard di eccellenza nel settoree che si sia “omesso di riferire che per quanto riguarda le gallerie, ad esempio quelle ricadenti nella rete TEN nel 2019” disattendendo il termine stabilito per il loro adeguamento “senza neppure provvedere alla progettazione” degli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare. 

Ed infine la questione delle opere d’arte come quella recentemente crollata e manutenuta con qualche sacchetto di bitume a freddo… : “Anche per quanto riguarda i ponti e viadotti, risultano, alla data odierna, fortemente disattese le chiare indicazioni impartite dal Governo in proposito e formalizzate nel c.d. “decreto Genova” (legge 16 novembre 2018, n. 130 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109), dopo il crollo del viadotto del Polcevera. Il decreto prevedeva, tra l’altro, quale adempimento degli enti gestori di strade, il popolamento della banca dati AINOP con i dati delle opere d’arte. Ciò non è avvenuto, nonostante ripetuti incontri e solleciti effettuati da parte della scrivente Direzione generale e, da parte dello stesso Capo Dipartimento“.

Insomma, una censura durissima da parte del Ministero vigilante che manda dietro la lavagna non solo l’intero consiglio di amministrazione ma indirettamente, pare, anche i responsabili voluti da Simonini a capo sia della Direzione Progettazione e Realizzazione Lavori (che non sembra, quindi, essere stata capace né di progettare né, tantomeno, di monitorare i ponti e viadotti aperti al traffico) sia della Direzione Appalti e Acquisti (che impiega mesi, se non anni, come dimostrano i pochi dati pubblicati sul sito ‘trasparenza’, per aggiudicare i famosi accordi quadro senza progetto di cui vi parliamo da anni). 

Ma non basta!

Anche sulle modifiche ispezione, verifica e monitoraggio, il Ministero ci va giù pesantissimo: “occorre peraltro sottolineare come la presunta inadeguatezza delle modalità di verifica delle condizioni di ponti e viadotti ricadenti sulla rete in gestione ANAS, sia stata, più volte, oggetto di attenzioni – anche a seguito degli esiti negativi di uno specifico audit – da parte del Collegio Sindacale, come può evincersi dall’esame di diversi verbali, da ultimo quello relativo alla seduta n. 426.

Che dire…

In un’azienda privata (o in una società pubblica così importante di qualsiasi altro Paese), l’assemblea degli azionisti sarebbe già giunta alla determinazione di azzerare l’intero management perché, se davvero è questo il quadro della situazione, non è più sufficiente utilizzare la matita blu per porre rimedio alle gravissimi errori compiuti a totale detrimento della sicurezza stradale e della incolumità di automobilisti e autotrasportatori. 

Indipendentemente dalle indagini della magistratura (che, ovviamente, non potrà non tener conto delle gravi inadempienze denunciate, ormai formalmente, dal Ministero dell Infrastrutture e Trasporti), è tempo di accantonare sponsor e tutele di partito e di rifondare un’ANAS basata su comprovate competenze tecniche, amministrative e legali.

Se non ora, quando? 

scarica il testo della Lettera di censura del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

 

AppaltiLeaks® – Riproduzione riservata – 16 aprile 2020

Share the Post:

Articoli correlati

error: Content is protected !!