(seconda parte)
“Le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, dovranno pervenire sul Portale Acquisti ANAS, a pena di esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 23/03/2020” è sostituito dal seguente: “Le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, dovranno pervenire sul Portale Acquisti ANAS, a pena di esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 07/04/2020”
Questo il testo della rettifica del bando per la partecipazione alla gara di appalto ANAS, denominata DGACQ 95-19, di cui abbiamo scritto solo poche settimane fa (segui questo link per approfondire Gestione sinistri stradali, quando l’outsourcing può determinare un danno erariale).
Due paginette con le le quali, senza alcuna dichiarata motivazione, il termine previsto per la presentazione delle offerte viene differito di soli quindici giorni …
Il resto resta immutato: come è prassi ormai consolidata, sul sito istituzionale di ANAS Spa non è possibile infatti individuare, neppure oggi che la gara viene differita, sia gli atti prodromici della procedura sia quelli posti a base di gara: null’altro se non il solito Bando e Disciplinare.
Un’inspiegabile e pericolosissima ‘secretazione’ degli atti di gara in contrasto con il chiaro dettato normativo dell’art. 74 del Codice dei contratti pubblici secondo cui “Le stazioni appaltanti offrono un accesso gratuito, illimitato e diretto, per via elettronica, ai documenti di gara a decorrere dalla data di pubblicazione …“.
Per le gare ANAS, invece, l’accesso era (e resta) indiretto; con buona pace dell’ANAC e degli organi di ‘controllo’ interni, occorre infatti registrarsi per poter ottenere tutta la documentazione: il motivo, a quanto ci riferiscono, sarebbe dovuto alla dimensione dei relativi file che ‘peserebbe troppo sul sistema‘; una giustificazione, a detta dei tecnici informatici da noi interpellati, né plausibile né coerente (non spiegherebbe, infatti, il motivo per il quale in alcune gare siano pubblicati tutti i documenti e gli elaborati progettuali e in altre, invece, no).
E ciò senza tener conto che la piattaforma utilizzata da ANAS per le gare di appalto è fornita (non si sa a fronte di quale corrispettivo) da un fornitore esterno, la BravoSolution Spa, che dovrebbe risolvere ogni eventuale criticità del servizio prestato.
Ad ogni modo, il problema per la trasparenza e la legalità è un altro: il rischio concreto è quello infatti che, così operando, qualcuno (o più di qualcuno) venga a conoscenza, prima che scadano i termini per la presentazione delle offerte, del numero e dei nominativi dei soggetti (anche solo potenzialmente) interessati alla procedura di gara e, da qui, tutto quello che ne consegue per effetto della violazione degli obblighi di segretezza sanciti dall’art.53 del medesimo Codice.
Ma torniamo alla ‘mini’ proroga.
Al di là della misura temporale del differimento per la presentazione delle offerte (risibile se rapportata alle nuove disposizione di contenimento del contagio ed alla chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali), sembra proprio che l’esternalizzazione della gestione stragiudiziale dei sinistri stradali sia la priorità di un Paese nel quale gli ospedali sono al collasso ed i morti vengono trasportati chissà dove.
Ebbene sì! Mentre ci si affanna a reclutare anestesisti, rianimatori e virologi, sembra che vi sia qualcuno che ha capito qual è la vera emergenza e non sta perdendo tempo prezioso per individuare ed ingaggiare chi, davvero, può risolvere i problemi italiani: i ‘parafangari’, ossia avvocaticchi dediti a piccole cause per incidenti stradali o, più in generale, pseudo-agenzie ben ‘collegate’ (..) con i periti delle società assicurative che promettono un sicuro e cospicuo risarcimento per l’automobilista danneggiato da un incidente.
Poco importa che ANAS abbia più di 6.000 dipendenti iper qualificati e non riesca ad ottenere un semplice risarcimento assicurativo. Poco importa il rischio concreto di un danno erariale cagionato per far svolgere a terzi una semplicissima attività amministrativa. E men che meno importa che un esercito di risorse umane interne, d’ora in poi, dovrà girarsi i pollici (se necessario anche in smart-working) pur continuando ad essere pagata per non svolgere il proprio lavoro grazie all’outsourcing.
L’Italia ha bisogno dei parafangari!
(continua)
p.s. – Un suggerimento per il Responsabile del procedimento che ha sottoscritto la determina a contrarre di questo appalto: siamo convinti che stia operando in assoluta buona fede e professionalità ma potrebbe essergli utile la lettura della seguente nota a sentenza “Consulenze esterne o affidamento di incarichi esterni: la Corte dei Conti indica i parametri che escludono il danno erariale“. Riguarda proprio l’ANAS e – a meno di non volersi trovare, in futuro, nella stessa situazione di alcuni suoi colleghi recentemente condannati dalla Corte dei Conti (vedi articolo ANAS. Corte dei conti condanna record per molti dirigenti in servizio. Cosa farà Simonini?) – potrebbe far riflettere.
AppaltiLeaks® – Riproduzione riservata – 24 marzo 2020